” ABBACINANTE – E SCABRA-( QUALE RASCHIATOIO


DONNA SEDUTA PANCHIN A GEORGE SEGALEra una estranea bellezza

abbacinante- e scabra quale raschiatoio

-da piombo fuso

un ingoiamento incessante

nel calore cupo

tra le fasciate fissate figure alla george segal

Nei penetrali della selva Continua a leggere

NOTE DI LETTURA DI EMILIO CAPACCIO su alcuni testi di “QUEL LINEARE RAGGELATO AZZURRO”( sul sito LIMINA MUNDI”


LIMINA MUNDI “QUEL LINEARE RAGGELATO AZZURRO” di Dominica Villa Balbinot

“Dominica Villa Balbinot deve avere un conto in sospeso con la Natura o deve avere qualche oscuro legame ancestrale con i popoli del bosco. Forse un tempo in cui genietti e spiritelli erano stanziati sul pellame d’una foglia accartocciata o sotto gli ombrellini sforacchiati delle querce e delle betulle, era la comandante della guarnigione delle genziane sull’argine del ruscello, o era a capo dello sciame piratesco Continua a leggere

NOTE DI APPROFONDIMENTO DEL CRITICO GIACOMO CERRAI


NOTE DI GIACOMO CERRAI su gruppo di poesie anni 2020_2021_2022 , la cui titolazione sarà

“QUEL LINEARE ,RAGGELATO AZZURRO”
” Intanto toglierei la poesia di introduzione, inutile fare exergo di sé stessi, non aggiunge molto, a un lettore che legge per la prima volta le sue poesie.
Ho trovato buono il ricorso al tempo passato, che storicizza il lirico che c’è in questi testi, e lo allenta in senso narrativo, con quel ricorso – anche – alla terza persona singolare. Con qualche rado passaggio ad un io che con una certa “lei” (alter ego suppongo) sembra dialogare. Queste scelte stilistiche aggiungono non poco all’aura un po’ misteriosa che questi testi trasmettono. Immagino poi che i corsivi siano evidenziazioni di senso o accenti su cui calcare per una lettura e questo mi piace (ci sono piccolissimi errori di ortografia da correggere) Continua a leggere

IN CERTI PAESAGGI MORBOSI


Othon Friesz http:/www.tuttartpitturasculturapoesiamusica.com

In quei certi paesaggi  morbosi

di cruda oppressura ( di certi gialli sfatti)

bruttava un  affocato colore

in un tono cupo teso al viola:

pareva quasi una grazia

profondamente intrisa di crudeltà.

Oltre quelle finestre zinigrate,

un azzurro d’acciaio freddo e lucido Continua a leggere

” QUEI SILENZI NOTTURNI COME CAVATI “


C’era qualcosa

di cerebrale (- e degenerato-)

quasi come il fare versi:

quei silenzi notturni

come cavati,

le lividure sotto

il crudelissimo sole di mezzogiorno,

Continua a leggere

“LA VITA CHE SALVI PUO ESSERE LA TUA”( repost)


“La nonna non voleva andare in Florida.Voleva far visita a certi suoi lontani parenti nel Tennessee orientale e approffittava di tutte le occasioni per far cambiare idea a Bailey. Bailey era il figlio con cui viveva, il suo unico maschio.
Era seduto a tavola, sull’orlo della sedia, curvo sulle pagine sportive, arancione, del “Journal”.
– Dammi retta, Bailey, guarda, leggi un po’ qui,-disse la nonna con una mano esile sul fianco, sventolando con l’altra il giornale frusciant sopra la testa calva del figlio.-C’è questo tizio che si fa chiamare lo Sbagliato… é evaso dal Penitenziario federale e si è diretto verso la Florida. Leggi un po’ cosa dicono che ha fatto, a quella gente. Leggi.
Io non porterei i miei bambini dove scorrazza un delinquente simile. Non saprei giustificarmi di fronte alla mia coscienza
Bailey non alzò gli occhi dalla lettura, così, la nonna girò sui tacchi e affrontò la mamma dei bambini, una ragazza in pantaloni, dalla faccia larga e innocente come un cavolo, incorniciata da un fazzoletto verde con due cocche in cima, a orecchie di coniglio. Era seduta sul sofà e dava da mangiare al pupo le sue albicocche da un barattolo.”

“Si udirono altri due colpi e la nonna alzò la testa, come una vecchia tacchina assetata che reclama l’acqua, e gridò:-
Bailey, figlio mio! Bailey, figlio mio!- come se le si spezzasse il cuore. Continua a leggere

POESIE del 2022


I MONTI TINGEVANO SEMPRE DI BLU

I monti tingevano sempre di blu l’orizzonte

E proprio lì si profilava

l’ultimo perduto sentimento…

 

In tutta quella verdezza

(azzurrata dalla lontananza)

e con grandi sinistre ramificazioni

dei fiori molli di colorazione fulva

 [e ogni tanto perfino su certi abrasi campi,

in quell’angolo della terra delirante] Continua a leggere

“ALL’INTERNO DI UN FIORE”


Una atmosfera

da luce del sole ghiacciato

all’interno di un fiore

che non finiva di schiudersi:

la lunga vita dei morti,

una unica – e sola- incandescenza,

il canto di ferite ferine Continua a leggere

UNA VITA IN SCRITTURA


All’interno della interessante rubrica “UNA VITA IN SCRITTURA” promossa dal sito “LIMINAMUNDI”

dedicato a tutte le branche della produzione artistica  mi è stata offerta la possibilità di dare un mio personale contributo , che troverete a questo specifico link:

https://liminamundi.com/2022/10/12/una-vita-in-scrittura-dominica-villa-balbinot/ Continua a leggere

” I FIUMI VERDI E AZZURRI”


I fiumi erano verdi e azzurri,

le montagne violette nell’ombra

-e  verdi  giada nel sole-,

i gerani erano rossi nella terra

ma tutto era tumefatto . – e degradato

fin nelle disschiuse rose Continua a leggere

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