TOTALE EROSO ABBRUCIO


Sculta poi
dal rasoio di Occam
la storia era dunque parca nello stame,
ruggini a oscurare quel logos
cuna della dissertazione tutta.
E nel tempo dell’estraneamento,
( anacoreta senza confessione
nel reliquario nero)
con una misteriosa
energia sua divozionale
– e pure coi terminali segni
del Morbo al suo exitu-
lei era poi lì,
in una sua diaspora all’incontrario,
diventata anch’essa
l’argo dai cento occhi:
e sempre in esercizio,
della morte a snominare
quel poderoso discalzamento
della matrice intera
ma senza grido vittimale alcuno,
in quel totale eroso abbrucio.

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