TUTTI QUEI SUPPLIZIA


Nella mobilitazione allucinatoria,
( nei macellamenti
nelle causticazioni
degli uni inforcati sugli altri )-
mi si enumeravano ,
tutti quei supplizia Continua a leggere

I CIELI ERANO CARICHI


Nelle contorsioni delle Grazie
– e nell’acqua, nei buchi
o nel fuoco-
io volevo solo il taglio ,
quell’esercizio di sadismo,
la prorogatio
di ogni dilacerazione, Continua a leggere

LO SGUARDO LATERALE


Aveva un vestito rosso, un vestito di materiale leggero – no, non era elasticizzato, se lo fosse stato avrebbe aderito come fosse una seconda pelle alla conformazione del suo corpo, le si sarebbe appiccicato addosso come una muta impermealizzata, e forse ciò le avrebbe arrecato fastidio e lei si sarebbe dovuta continuamente fermare per scostarne i lembi dal corpo che era come bagnato e che produceva cariche elettrostatiche che attiravano e facevano sfrigolare la trama del tessuto ( e lei del resto era, e si sentiva, elettrica) e questo continuo fermarsi su una strada così particolare non sarebbe stata certo una cosa opportuna, Continua a leggere

Recensione di ANNA LAMBERTI BOCCONI


(un dipinto di Villa Dominica Balbinot)

Vi presento un’autrice misteriosa, gentilissima nel dialogo epistolare che ho intrattenuto con lei in occasione del suo primo libro di versi, Febbre lessicale, e tuttavia suscitatrice in me della subitanea impressione che come un manto scuro la avvolgesse un alone retrostante difficile da penetrare: sofferenza, forse? O una conoscenza di forze elevate e ignote? Non so, ma sono certa che non sgorghi da spazi consueti la sua poesia profondamente inquietante, venata di nero e bagnata di sangue; come una sorta di maledizione che va alla ricerca visionaria di uno squarcio di luce, e si snoda emorragica tra misticismo e anatomia, con sguardo a volte ossesso a volte ossessivo. Continua a leggere

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