VIRGINIA WOOLF
E che c’entra la Woolf con la Balbinot? Beh, non molto come stile di scrittura, ma come concetti, come atteggiamento verso la vita c’entra. ” Voglio avventurarmi in un’impresa, diventare diversa, tenere aperti gli occhi e lo spirito, mi rifiuto di diventare rigida e stereotipata”, così rispondeva la Woolf ai suoi critici che in realtà non l’hanno mai capita, né amata. . Gli stessi scrittori sodali del suo Gruppo , che l’avevano proclamata regina delle onde (The Waves) e dei fari , anche se – dicevano – erano racconti-capolavoro di splendida “illeggibilità” ( in sedicesimo , se volete, è quello che forse capita anche alla Balbinot), confessavano , – in privato, – di avere gusti diversi da quel tipo di scrittura.
Ma la grande scrittrice inglese aveva detto a chiare note che la vita umana si sottrae alle trame ben ordinate per fini didattici e teorie dei filosofi.
“Prendete lo spirito di un uomo qualsiasi in un giorno qualsiasi: esso riceve miriadi di impressioni di carattere banale o fantastico, alcune nebulose, altre di icastica precisione. Esse provengono da ogni parte, una pioggia inesauribile di innumerevoli atomi, che cadono giù e costituiscono la vita del lunedì o del martedì, senza vicenda, né tragedia, né storia d’amore, senza catastrofe classica né tesi scolastica né chiarezza compositiva né esposizione… Continua a leggere
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