Il giorno dopo la partenza del fratello e della sua famiglia-.lasciata una pausa ragionevole per non rischiare di incappare in incontri che certo avrebbero evidenziato tensioni pronte a deflagare al minimo spunto –perfino quelli lontani anni luce da una qualsivoglia plausibilità e ragionevolezza pronti a esplodere in quell’atmosfera artificiosamente leziosa determinata dagli stessi paesaggi di una campagna arcadicamente immota e come rarefatta nella pesantezza dell’aria di una idilliaca domenica agostana – scelse un orario impossibile per tornare nella proprietà paterna appena lasciata definitivamente.
Con movimenti anodini, con passo ritmato da quella che a occhio estraneo sarebbe potuto parere una meccanicità da soldatino a cui si fosse dato la carica e che per nessun motivo si sarebbe mai fermato, in una movimentazione spastica eppure ordinata fino alla maniacalità , trapassò spazi di terra battuta, esangui cortili comunitari dai confini proprietari segnati da linee invisibili e da servitù di passaggio – ormai infestati da erbame irto e in perenne ricreazione malsana. Continua a leggere
Filed under: Senza categoria | 3 Comments »