.. E si era andati
verso i campi di porpora
in un paradiso arido e giallo
( L’ interno era una estensione
enorme e solitaria
la terra era come l’avevamo sempre conosciuta,
fulva e azzurrognola,
-e tetra nella pioggia)
In quell’ora gialla
che si stava chiudendo su di noi
usciti in una città mirabilmente dura
nell’ ardore rosso del sole,
nella paura delle epidemie
ci si sentiva come tanti abietti cani;
nella veste di uccisore( e di controllore dei macelli)
ogni cosa si emaciava
come lo scheletro grigio di una foglia
in una sanguigna nitida profilazione
tra fiori delicatamente incolori
bianchissimi al sole.
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Ti ringrazio tanto, gentile Tiziana Tius
Ringrazio per l’ attenzione vengodalmare.
Un saluto.
Ringrazio molto per la costante lettura debbie- Soncini..Un saluto