POESIE del 2022


I MONTI TINGEVANO SEMPRE DI BLU

I monti tingevano sempre di blu l’orizzonte

E proprio lì si profilava

l’ultimo perduto sentimento…

 

In tutta quella verdezza

(azzurrata dalla lontananza)

e con grandi sinistre ramificazioni

dei fiori molli di colorazione fulva

 [e ogni tanto perfino su certi abrasi campi,

in quell’angolo della terra delirante]

ogni ombra riverberava  come fosse ardesia,

anche sulle lame dell’iris:

non vi era ancora pienamente

la morte del fulgore.

Il delitto piccolissimo,

l’assettatore di cadaveri

( tra le cave pareti concave

bianche).

6 febbraio

QUELLA VIOLACEA ACQUA

Qualcosa vi è,
di vago e morboso
tra quelle bianche ammoniti
nella rossa pietra calcarea
come una nube di gesso,
una incantagione..
Forma vera dell’uomo
è la agonia:
nella dilavazione(in una violacea acqua)
le dimissioni del sangue,
uno scandalo,
il delitto
alcuni molli versi.

3 aprile

 

LE VIOLE SPLENDONO FREDDE

Tra i lampi
(come di scalpello)
di tendaggi azzurri nell’aria
ascoltava il silenzio del suo silenzio,
una grazia impastata
di terra e di sabbia,
nella colorazione svenata.
Tutti entrano spietatamente

e escono attraverso specchi di sangue
camminano e muoiono
lentamente,
fino a un tale albore.
( Le viole splendono fredde,
e anche l’inesorato corpo mio,
stretto…)

4 maggio

 

LO STATICO FIORE ROSSO

[ Lo statico fiore rosso,

nella –sua gabbia rossa]

 

Ora vi è una immersione nella vita

-dei dormitori –

un odore come di torrente,

tutte quelle costolute apparizioni ferocissime,

forse il limpido pezzo di ghiaccio:

una voce di cupa foglia

era su di noi,

splendidamente remota.

( E ogni corpo era di un marmo inazzurrato).

9 giugno

 

UN FIUME COLORE DI AMBRA

Un fiume colore di ambra
era nell’ombra delle rive…
[e quei singolari rossi fiori,
nella liquida quiete della notte]

Tra le lunghe
polverose linee blu
( con libidini di insetti)
vedeva la strada gialla che conduceva
alla imperturbata e bianca casa :
compariva sempre una città essiccata,
frangiata di erba
dall’assurdo colore dello smeraldo.
Con immagini di acqua nella mente
si sentiva capace di tutta quella intera tremenda morte
(E   tra  sole-(molte)-foglie blu).

8 luglio

E SI ERA ANDATI ( VERSO I CAMPI DI PORPORA)

.. E  si era andati

verso i campi di porpora

in un paradiso arido e giallo

( L’ interno era una estensione

enorme e solitaria

la terra era come l’avevamo sempre conosciuta,

fulva e azzurrognola,

-e tetra nella pioggia)

In quell’ora gialla

 che si stava chiudendo su di noi

usciti in una città mirabilmente dura

nell’ ardore rosso  del sole,

nella paura delle  epidemie

ci si sentiva come tanti abietti cani;

nella veste di uccisore( e di controllore dei macelli)

ogni cosa si emaciava

come lo scheletro grigio di una foglia

in una sanguigna nitida profilazione

tra  fiori delicatamente incolori

bianchissimi al sole.

27 luglio

 

TUTTO SEMBRAVA FISSO

Tutto sembrava fisso

immobile purissimo

(verso le colline che scoloravano,

lì d’estate vi bruciavano, i fiori):

nella sua assai nuda mano

una striminzita linea

solitaria terminale.

 

Attraverso

l’arco bianco delle mille morti

-sotto alberi la cui ombra olivastra

annega l’azzurro dell’ala di uccello-

distinse le venature azzurre dei loro corpi,

c’era un tumulo giallastro

( e un mazzo di papaveri in un vaso azzurro)

nella morbida marea verde

una strada metallica.

Era come guardare

nella cavità di una pietra blu scuro

e c’era qualcosa di definitivo

di suggellato:

lei provava una appassionata tenerezza,

per tutti quei fiori accesi

 senza stagione.

8 agosto

I FIUMI ERANO VERDI E AZZURRI

I fiumi erano verdi e azzurri,

le montagne violette nell’ombra

-e  verdi  giada nel sole-,

i gerani erano rossi nella terra

ma tutto era tumefatto . – e degradato

fin nelle disschiuse rose

Così bella  nella – sua- irrealtà

in un cielo blu di pietra

( dove giacciono seppellite le ossa)

compariva

la mano di te tra quelle foglie di viola,

risplendevano severi

i  lividi molli fiori del  melo

io li vidi….

La vita è dura come un ossame,

da le contaminazioni l’avrebbe salvata solo

un  unico  gelido   lirismo ,

dei   corpi sommersi..

[L’aria aveva un odore ghiacciato

pesante freddissimo

in quella nuda avanzata,

purpurea nella sera].

24 settembre

 

ALL’INTERNO DI UN FIORE

Una atmosfera

da luce del sole ghiacciato

all’interno di un fiore

che non finiva di schiudersi:

la lunga vita dei morti,

una unica – e sola- incandescenza,

il canto di ferite ferine

-e fin verso le caditoie porte

( io non potevo vivere

senza quel buio nido di alberi).

28 novembre

 

Pubblicità

Una Risposta

  1. ringrazio molto per l’attenzione Abbyha)

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: