I MONTI TINGEVANO SEMPRE DI BLU
I monti tingevano sempre di blu l’orizzonte
E proprio lì si profilava
l’ultimo perduto sentimento…
In tutta quella verdezza
(azzurrata dalla lontananza)
e con grandi sinistre ramificazioni
dei fiori molli di colorazione fulva
[e ogni tanto perfino su certi abrasi campi,
in quell’angolo della terra delirante]
ogni ombra riverberava come fosse ardesia,
anche sulle lame dell’iris:
non vi era ancora pienamente
la morte del fulgore.
Il delitto piccolissimo,
l’assettatore di cadaveri
( tra le cave pareti concave
bianche).
6 febbraio
QUELLA VIOLACEA ACQUA
Qualcosa vi è,
di vago e morboso
tra quelle bianche ammoniti
nella rossa pietra calcarea
come una nube di gesso,
una incantagione..
Forma vera dell’uomo
è la agonia:
nella dilavazione(in una violacea acqua)
le dimissioni del sangue,
uno scandalo,
il delitto
alcuni molli versi.
3 aprile
LE VIOLE SPLENDONO FREDDE
Tra i lampi
(come di scalpello)
di tendaggi azzurri nell’aria
ascoltava il silenzio del suo silenzio,
una grazia impastata
di terra e di sabbia,
nella colorazione svenata.
Tutti entrano spietatamente
e escono attraverso specchi di sangue
camminano e muoiono
lentamente,
fino a un tale albore.
( Le viole splendono fredde,
e anche l’inesorato corpo mio,
stretto…)
4 maggio
LO STATICO FIORE ROSSO
[ Lo statico fiore rosso,
nella –sua– gabbia rossa]
Ora vi è una immersione nella vita
-dei dormitori –
un odore come di torrente,
tutte quelle costolute apparizioni ferocissime,
forse il limpido pezzo di ghiaccio:
una voce di cupa foglia
era su di noi,
splendidamente remota.
( E ogni corpo era di un marmo inazzurrato).
9 giugno
UN FIUME COLORE DI AMBRA
Un fiume colore di ambra
era nell’ombra delle rive…
[e quei singolari rossi fiori,
nella liquida quiete della notte]
Tra le lunghe
polverose linee blu
( con libidini di insetti)
vedeva la strada gialla che conduceva
alla imperturbata e bianca casa :
compariva sempre una città essiccata,
frangiata di erba
dall’assurdo colore dello smeraldo.
Con immagini di acqua nella mente
si sentiva capace di tutta quella intera tremenda morte
(E tra sole-(molte)-foglie blu).
8 luglio
E SI ERA ANDATI ( VERSO I CAMPI DI PORPORA)
.. E si era andati
verso i campi di porpora
in un paradiso arido e giallo
( L’ interno era una estensione
enorme e solitaria
la terra era come l’avevamo sempre conosciuta,
fulva e azzurrognola,
-e tetra nella pioggia)
In quell’ora gialla
che si stava chiudendo su di noi
usciti in una città mirabilmente dura
nell’ ardore rosso del sole,
nella paura delle epidemie
ci si sentiva come tanti abietti cani;
nella veste di uccisore( e di controllore dei macelli)
ogni cosa si emaciava
come lo scheletro grigio di una foglia
in una sanguigna nitida profilazione
tra fiori delicatamente incolori
bianchissimi al sole.
27 luglio
TUTTO SEMBRAVA FISSO
Tutto sembrava fisso
immobile purissimo
(verso le colline che scoloravano,
lì d’estate vi bruciavano, i fiori):
nella sua assai nuda mano
una striminzita linea
solitaria terminale.
Attraverso
l’arco bianco delle mille morti
-sotto alberi la cui ombra olivastra
annega l’azzurro dell’ala di uccello-
distinse le venature azzurre dei loro corpi,
c’era un tumulo giallastro
( e un mazzo di papaveri in un vaso azzurro)
nella morbida marea verde
una strada metallica.
Era come guardare
nella cavità di una pietra blu scuro
e c’era qualcosa di definitivo
di suggellato:
lei provava una appassionata tenerezza,
per tutti quei fiori accesi
senza stagione.
8 agosto
I FIUMI ERANO VERDI E AZZURRI
I fiumi erano verdi e azzurri,
le montagne violette nell’ombra
-e verdi giada nel sole-,
i gerani erano rossi nella terra
ma tutto era tumefatto . – e degradato
fin nelle disschiuse rose–
Così bella nella – sua- irrealtà
in un cielo blu di pietra
( dove giacciono seppellite le ossa)
compariva
la mano di te tra quelle foglie di viola,
risplendevano severi
i lividi molli fiori del melo
io li vidi….
La vita è dura come un ossame,
da le contaminazioni l’avrebbe salvata solo
un unico gelido lirismo ,
dei corpi sommersi..
[L’aria aveva un odore ghiacciato
pesante freddissimo
in quella nuda avanzata,
purpurea nella sera].
24 settembre
ALL’INTERNO DI UN FIORE
Una atmosfera
da luce del sole ghiacciato
all’interno di un fiore
che non finiva di schiudersi:
la lunga vita dei morti,
una unica – e sola- incandescenza,
il canto di ferite ferine
-e fin verso le caditoie porte
( io non potevo vivere
senza quel buio nido di alberi).
28 novembre
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ringrazio molto per l’attenzione Abbyha)