” QUEI SILENZI NOTTURNI COME CAVATI “


C’era qualcosa

di cerebrale (- e degenerato-)

quasi come il fare versi:

quei silenzi notturni

come cavati,

le lividure sotto

il crudelissimo sole di mezzogiorno,

l’assedio della natura bellissima

( proliferazione che cresce furente

corolla su corolla)

l’impressione angosciastica

di essere sempre sul punto

di fare qualcosa di estremo

( dalla bassa volta del cielo

spiccavano con opaca violenza( ottenebrati)

I grigi i rosa i turchini)

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2 Risposte

  1. Ringrazio molto x seguirmi ( e leggermi,)la cara Tiziana Tius
    Un saluto)

  2. grazie per la lettura Abbyha.
    un saluto)

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