LE MIE POESIE DEL 2023


 

POESIE DEL  2023

QUEI SILENZI NOTTURNI COME CAVATI

C’era qualcosa

di cerebrale (- e degenerato-)

quasi come il fare versi:

quei silenzi notturni

come cavati,

le lividure sotto

il crudelissimo sole di mezzogiorno,

l’assedio della natura bellissima

( proliferazione che cresce furente

corolla su corolla)

l’impressione angosciastica

di essere sempre sul punto

di fare qualcosa di estremo

( dalla bassa volta del cielo

spiccavano con opaca violenza( ottenebrati)

i grigi i rosa i turchini).

10/1/2023

IN CERTI PAESAGGI MORBOSI

In  certi paesaggi  morbosi

di cruda oppressura, di certi gialli sfatti

bruttava un  affocato colore

in un tono cupo teso al viola:

pareva quasi una grazia,

profondamente intrisa di crudeltà.

Oltre quelle finestre zigrinate

un azzurro d’acciaio freddo e lucido

le suscitava l’immagine di una tenda scarlatta

ondeggiante nel vento

come fosse immersa  in un mazzo di inerti fiori vermigli.

E  su per la sassaia rossastra

tra turchini ginepri

( tutti gonfi di nebbia)-

un odore di morte

( una trafiggenza)

saliva dall’abisso blu oltremare  dei poggi nudi:

erano morti ancora informi-agguagliati al suolo-

non del tutto creati,

i primi morti della creazione.

( con un dolore così deserto).

16/02/2023

ABBACINANTE (- E SCABRA-) QUALE RASCHIATOIO

Era una estranea bellezza

abbacinante- e scabra quale raschiatoio

-da piombo fuso

un ingoiamento incessante

nel calore cupo

tra le fasciate fissate figure alla george segal..

Nei penetrali della selva

era solo,  il soffione di un cardo

spinto dal vento

( di una bianchezza carnicina):

lei conosceva gli sfregi,

nella gabbia invetriata

(quel respiro verde e rosso,

tra le purpuree rovine,

quei segnati purpurei flutti).

 

7/05/2023

 

LE SCARNATURE STRETTE

Il lucernario
( mollemente
striato di un soffuso rosso  acqueo)
allora brillava come fuoco,
era quel tramonto, dei colli lontani.

E il fiume
profondo limpido freddo
scorreva
pieno di erbe ondeggianti:
come nel fondo
di una acqua dormiente
mille creste colore di stagno
-azzurrastre –
In quel naturalismo
surriscaldato(  e torbido) senza medicatura
lei si limitava a osservare
le scarnature
strette
in quella inumana sepoltura
( e tra alberi
di vapore verdissimo).

24/06/2023

GLI INVERNI FURONO

( Gli inverni furono

di un freddo medievale:

una brughiera inaridita,

l’orizzonte affilato,

e ogni neutra goccia pareva una scintilla di saldatura

gherlini di acciaio)…

Era ora di uscire nell’ azzurro di estate,

nel grande fiore giallo del calore.

In quel luccicchio sabbioso di fine luglio

tono cromatico catatonico abbacinante.

la vegetazione tremava

(I giunchi fioriti)

quelle  foglie di alberi

e le loro ombre-:

nella bianchezza inodore

quelle macchie cieche…

Lentamente poi

si arrese

ai cedimenti grandi,

al crepuscolo:

il profilo degli alberi,

il volo degli uccelli.

( Nella vampa di ritorno,

il lividore era solo dove era

giusto che fosse).

11/07/2023

 

SU- I  LONTANI-VIOLACEI  MONTI

“ Sui lontani (violacei) monti

si imbuiava

tra gli alberi rosso fuoco

( del rogo infame,

della persecuzione affamata)

e le siepi di mortella…”

In quell’imbrunire

nella immensità dei seminati

degli sterpeti-

l’intonaco di aria grigia

scorticava il suo respiro

a trazione del sangue:

lei nello sfacelo

rimaneva stordita

dalle colorazioni del deserto

dei viola dei gialli

dei minerali tutti a fior di terra

( dell’oro mettere sulla ferita

non smargina).

Pareva allora navigare come riposando nell’acqua quieta  di seta azzurra,

voleva solo quella lussuria plumbea  tra il nero e il turchino

espressione pesta dei fiori di un banchetto...

6/08/2023

 

ANOMALA – E BRUCIANTE

(…La terribile fascinazione

di quelle volute rossastre sulla superficie silente

di queste vite…)

Cogliendo la gialla luce del sole

e le ombre lunghe

per un corto sentiero grigio cenere

( essiccato e aspro)

anomala e bruciante la sentiva

la verticalità atroce

di tutti quei crimini medievali e selvaggi,

quasi poi ci fosse il sospetto di una morte felice

nel destino di decomposizione...

Perdendo tutti un sudore azzurro

in isole azzurre

appaiono qui,

nella bellezza screziata

in una lussuria di fiori

e sono gia sommersi,

così bene anatomizzati

su tutti gli sparuti luoghi del delitto.

5/11/2023

 

APPAIONO QUI ( E SONO GIA’ SOMMERSI)

( Quasi sorreggessero sciami di farfalle immobili

in un altro mare

si sommergevano subito,

nella febbre ardente dell’ etisia.

nel pulsare del giugulo….)

Ci si disegnava    in nero

sul fondo di cristalli opachi,

mentre si intravedeva un azzurro infiammato di cielo,

come fosse caduto anch’esso nel piombo.

Ostinatamente confitta -in quel bassissimo cielo-

( e attraversando terreni di alluvione)

osservava la corte piccola

..con quel lastrico tutterba 

che vedeva allora dalla cameretta.

Sognava una sanguigna fioritura di rose enormi

( o forse spampanate peonie)

mentre  i rumori lontani venivano a smorire

sotto le ombre nere ( incise come efflorescenze di salnitro)

di grandi alberi:

e ci si storturava,

nello sfasciamento su quel carnaio.

28/11/2023

 

 

 

 

 

 

 

Una Risposta

  1. Ringrazio per l’attenzione e lettura Tiziana Tius.
    Mando un saluto)

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